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Il biometano: una risorsa per la transizione energetica

Assocostieri a valle della presentazione dello scorso 12 settembre, presso il GSE, dello studio di ricerca dell’Osservatorio gas rinnovabili della Bocconi, cui l’Associazione ha partecipato con un at-tivo contributo, desidera esprimere alcune osservazioni in merito.

Il Presidente evidenzia l’importanza del ruolo del biometano sia per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, sia per contribuire alla transizione ai gas rinnovabili e sostenibili, al fine di affrontare le sfide poste dagli ambiziosi obiettivi fissati dal RepowerEU, il quale punta sulla risorsa del biometano per sostituire il 20% dell’importazione di gas naturale proveniente dalla Russia.

Attualmente il potenziale del biometano risulta ancora contenuto, pertanto, Assocostieri in questi mesi si è mossa presentando, nelle sedi opportune, molte delle proposte che hanno di fatto age-volato lo sviluppo del settore. L’Associazione è grata per l’attenzione prestata da parte di tutti gli attori istituzionali coinvolti, in particolare il Ministro Pichetto Fratin, ospite anche all’Assemblea annuale di Assocostieri 2023, che si era impegnato a promettere una prossima emanazione dell’at-teso Decreto sulle Garanzie di Origine, di fatto pubblicato a luglio scorso. L’attuale versione appare idonea a supportare la virtualizzazione del metano rinnovabile, essenziale per la fase di transizione.
Le esigenze del comparto associativo sono state seguite con grande impegno anche dal Gestore dei Servizi Energetici, che ha mostrato, come di consueto, grande professionalità ed efficienza pre-disponendo, in particolare, un’analisi delle criticità rilevate dal primo bando relativo al nuovo qua-dro incentivante del Decreto ministeriale del 15 settembre 2022.

Si rileva, altresì, il supporto fornito dall’Autorità di Regolazione (ARERA), la quale ha risposto in tempi rapidi alla richiesta di una modifica della Direttiva sulle connessioni alla rete degli impianti biometano, volta a consentire le consegne multidrop, introducendo una specifica deroga al comma 61.5 dell’Allegato A alla deliberazione 64/2020/R/GAS.
Rivolgendo lo sguardo al futuro, Assocostieri propone:

  1. Di affrontare la necessità di un fine tuning del quadro incentivante, per raggiungere gli obiettivi del 35BCM al 2030 posti dal RepowerEU. Si ricorda che, i target del PNRR richie-dono una produzione supplementare di 0,6 BCM entro la fine del 2023, per raggiungere i 2,3 BCM entro la deadline del PNRR, fissata al 30 giugno del 2026.
  2. Assicurare un’effettiva convenienza, anche economica, per la riconversione degli impianti di produzione elettrica a biogas in impianti di produzione di biometano. Fatta salva la pro-roga degli incentivi agli impianti biogas, occorre che la tariffa incentivante, in corso di defi-nizione da parte di ARERA, non vada a vanificare l’intento di spostare la risorsa biogas verso i settori hard-to-abate, che l’Italia condivide pienamente con la UE.
  3. Favorire il ricorso alla liquefazione per gli impianti che mostrino criticità di connessione alla rete, per distanza o per congestione dei tratti di rete di distribuzione interessati.
    Continuare a impegnarsi nel rendere chiari e efficienti gli adempimenti burocratici cui sono chiamati gli operatori.
  4. Gestire la scarsità di feedstock, atteso che per il settore dei trasporti ci si proponga di impiegare biometano avanzato, e di conseguenza si limita la scelta delle materie prime alla Parte A dell’Allegato VIII al D.Lgs. 199/2021. In primis, questa scelta scoraggia gli impianti biogas, che hanno interesse ad evitare la riconversione per poter continuare ad usare qualunque materia prima rinnovabile e sostenibile. (Tra gli impianti convertiti a biometano, solo il 2% del biometano non si qualifica come avanzato, come risulta dal “contatore GSE” del 2022). Occorre che il dispositivo normativo esprima una preferenza per gli avanzati, non mai un uso esclusivo, e che siano incluse le colture di secondo raccolto ed i residui come la sansa. Inoltre, è assolutamente necessario opporsi alle proposte europee di una modifica delle materie prime avanzate, con un demoting di alcune biomasse da avanzate a double counting.
  5. Occorre evitare le incertezze che hanno come conseguenze un blocco dei lavori, ci si riferisce in particolare agli impianti già approvati dal GSE nel quadro del vecchio sistema incentivante (DM 2 marzo 2018), ma ancora non entrati in esercizio, e che si trovano a cavallo di due sistemi diversi e alternativi. Diversi i provvedimenti di proroga che si propongono di dare spazio agli operatori che si trovano a cavallo tra il vecchio ed il nuovo Decreto Biometano. In particolare, le proroghe previste dal Decreto Semplificazioni al PNRR devono essere riviste.
  6. Occorre affrontare la problematica del reverse flow dei tratti di reti di distribuzione dove l’immissione in rete di biometano può superare il prelievo delle utenze, tematica complessa ma anche un ottimo indicatore del fatto che “economia circolare” e “filiera corta” non sono più propositi virtuosi per il futuro, ma realtà operative del presente. La soluzione passa attraverso il reverse flow dalle reti di distribuzione congestionate alle reti di trasmissione nazionale, che richiede importanti lavori agli impianti di interfaccia tra le reti (cabine bi-remi). Bene le consultazioni in corso da parte di SNAM su mandato di ARERA che porteranno alla definizione dei costi e delle aree interessate. Ora è il momento di chiedersi se non sia corretto spostare maggiormente il carico economico di questi lavori sui costi di sistema, e meno sui nuovi impianti, per evitare un blocco dello sviluppo della produzione.

Assocostieri auspica di seguitare il confronto tecnico-politico con gli attori istituzionali, nello spi-rito di collaborazione costruttiva che fino ad oggi non è mai venuto meno.